lg abbandona il settore mobile

LG abbandona il settore mobile: ecco alcuni suoi smartphone storici

Dopo anni di innovazioni e cali di vendite, LG abbandona il settore mobile. Ripercorriamo la storia recente con alcuni dei suoi smartphone secondo me più caratteristici del panorama Android.


LG P500 Optimus One

LG abbandona il settore mobile - lg optimus one
LG Optimus One, nonchè mio primo smartphone Android.

Inizio questa carrellata con quello che è stato il mio il rito di iniziazione al mondo Android: l’LG Optimus One (nome in codice: P500). Erano gli albori del Robottino Verde e aziende come HTC, Samsung e la stessa LG iniziavano a immettere sul mercato i propri smartphone con il sistema operativo di Google. L’Optimus One arriva nell’ottobre del 2010 con Android Froyo 2.2 (aggiornato a Gingerbread 2.3.3 pochi mesi dopo). Ha un display capacitivo da 3.2″ con risoluzione 640×480, processore Qualcomm da 600MHz, 512 MB di RAM e una fotocamera da 3 megapixel senza flash né autofocus. Sulla parte frontale ci sono i tanto amati tasti funzione fisici. E’ stato un campione di vendite, con più di un milione di unità in soli 40 giorni, complice sopratutto il prezzo che si attestava tra i 100 e i 200€.

Purtroppo non era esente da difetti: il più famoso riguardava proprio il multi-touch dello schermo che rendeva impossibile scorrere due dita in direzioni opposte. Il video seguente lo spiega perfettamente.

Il P500 è stato anche il multetto perfetto per tutti gli amanti del modding. Ha visto le prime versioni della CyanogenMod, Paranoid Android, MIUI di Xiaomi, overclock e tanto altro. Purtroppo i suoi soli 200MB di memoria interna lo hanno limitato parecchio.

Potrei pensare di fare una giornata con lui e parlarvene qui, che dite? 😉


LG P920 Optimus 3D

LG abbandona il settore mobile - LG Optimus 3D
Optimus 3D, bello finché è durato… (fonte: Wikipedia.org)

Ancora uno smartphone della serie Optimus in casa LG. L’azienda coreana si proietta dritta al futuro, in un periodo in cui il 3D faceva capolino e creava hype un po’ ovunque… per poi scomparire perché non importava più a nessuno. L’Optimus 3D ha praticamente subito la stessa sorte. E’ il primo smartphone assieme all’HTC EVO 3D ad avere una doppia fotocamera (ovviamente non come la intendiamo noi adesso) e a catturare foto e video in 3D. Il display è un 4.3″ con risoluzione 480×800, supporta il formato Full HD e permette di riprodurli sia in streaming, sia tramite il DLNA che tramite HDMI. Le fotocamere sono da 5 megapixel, gira con 512MB di RAM ed è stato il primo al mondo con processore dual core. Arriva negli store nel marzo 2011 con Android Froyo per ricevere poi l’aggiornamento a Gingerbread nell’ottobre dello stesso anno e Ice Cream Sandwitch due anni dopo. Supporta la CyanogemMod ma senza le funzionalità 3D.


LG G2

LG abbandona il settore mobile - LG G2
I tasti sul retro del G2 erano piuttosto comodi (fonte: Amazon.com)

L’LG G2 è stato lanciato nel 2013 e di lì a poco sarebbe diventato un altro campione di incassi. Si distingueva dalla massa per il suo design piuttosto atipico, non tanto per il lato frontale (con schermo da 5.2″ Full HD), ma per il posteriore. Qui prendevano posto non solo l’ottima fotocamera da 13 megapixel, ma anche i tasti del volume e di accensione. Una soluzione strana, adottata anche dai fratelli minori e dai successivi G3 e G4, ma che a detta di molti risultava parecchio comoda. Ai tempi è stato anche un campione di potenza, con un processore Qualcomm Snapdragon 800 e 2GB di RAM. Arriva con Android 4.4 Kit Kat, per poi ricevere Lollipop nel 2015 e successivi aggiornamenti minori fino al 2017. Tutto perfetto fino a quando non si facevano i conti con la memoria non espandibile, un audio in vivavoce basso e gracchiante e una ricezione piuttosto discutibile.


LG G Flex

LG abbandona il settore mobile - LG G Flex
L’LG G Flex era proprio curvo così… (fonte: Amazon.com)

La storia degli schermi pieghevoli ha radici ben più lontane di quel che stiamo vivendo nell’ultimo periodo. Se pensate che Galaxy Fold, Z Flip, Huawei Mate X2 e Xiaomi Mi Mix Fold siano i primi usciti sul mercato, allora non conoscete gli LG G Flex e Flex 2. In questo caso non abbiamo una chiusura propriamente “a libro” dello schermo, ma si parla comunque di display flessibili. La caratteristica principale proprio di questi due smartphone sta proprio nello schermo curvo P-OLED capace di raddrizzarsi senza rompersi. Un display di questo tipo garantirebbe anche una maggiore immersione durante la visione di contenuti multimediali se tenuto in orizzontale. Per il resto le caratterische tecniche, almeno nel primo Flex, sono le stesse del G2.


Nexus 4 e Nexus 5

LG abbandona il settore mobile - nexus 4
Un Nexus 4 in tutto il suo splendore

Prima dei Google Pixel c’erano loro, i Nexus, i cellulari per “smanettoni” che ogni anno segnavano l’arrivo delle nuove major release di Android. Non tutti sanno però che Nexus 4 e 5 erano stati prodotti proprio da LG. Nexus 4, arrivato nel novembre 2012, ha stupito tutti per il suo design, totalmente in vetro e con effetto metallizzato sul retro. Portava con sé l’esperienza Android 4.2 Jellybean pura e senza tanti fronzoli. L’hardware che lo caratterizava era composto da una fotocamera da 8 megapixel, display HD da 4.7″, processore Qualcomm Snapdragon S4 Pro quad core da 1.5 GHz, 2GB di RAM e 16GB di memoria interna non espandibile. Costava relativamente poco in rapporto all’hardware di tutto rispetto per quell’anno, tanto che è stato definito come uno dei migliori smartphone Android mai usciti.

LG abbandona il settore mobile - Nexus 5
Nexus 5, tanto odiato e tanto amato. Si trovava anche nero, blu e rosso.

L’anno dopo giunge sul mercato il successore, Nexus 5 con Kit Kat. Forse è lo smartphone Android più discusso per via di alcuni suoi difetti non indifferenti. Tolto l’hardware sotto la scocca che tutto sommato non era neanche male, il problema stava nella costruzione. I tasti laterali erano pessimi, “ballavano” e spesso il tasto di accensione di incastrava irrimediabilmente provocando un avvio infinito. La griglia dello speaker nella parte inferiore aveva i fori troppo piccoli e, complice anche la poca potenza della cassa (risolta in parte via software), restituiva un audio davvero basso. L’azienda, visti la gente che allargava i buchi col trapano e cellulari che tornavano in assistenza, è stata costretta a farne uscire una nuova versione riveduta e corretta.


LG G5

L’LG G5 introduce i moduli aggiuntivi. Solo che sono pochi e macchinosi da installare

Vi ricordate gli smartphone modulari? Faccio giusto un nome: Project Ara di Google (cancellato e mai uscito sul mercato). L’idea di poter creare il proprio cellulare perfetto mettendo insieme i componenti preferiti è stata a dir poco futuristica. In tutto questo LG ha deciso di portare il suo concetto di smartphone modulare con il G5. Esce nel 2016 con Android 7.0 Nougat e vanta di un hardware da vero top di gamma dell’epoca: display 2K da 5.3″, Qualcomm Snapdragon 820 da 2.15 GHz, 4GB di RAM e 32GB di memoria interna. Sensore di impronte sul retro assieme a una doppia fotocamera da 16 e 8 megapixel.

Installare i moduli non è immediato. Bisogna spegnere il dispositivo, estrarre la batteria dal basso, attaccare il modulo e reinserire la batteria. Oltre a questo procedimento macchinoso, c’è da aggiungere che i moduli a disposizione sono davvero pochi e non tanto economici. In particolare: uno speaker della Bang & Olufsen per migliorare la qualità audio; Cam Plus per far sembrare il G5 una fotocamera professionale con qualche tasto dedicato; nient’altro. Ah, ci sono anche una camera 360 e un visorino VR, ma si collegano solo via USB-C.

A rendere le cose più interessanti ci ha pensato Motorola con i Moto Z con i moduli magnetici, ma questa è un’altra storia.


LG V10 e l’incredibile serie V

LG abbandona il settore mobile - LG V10
Il mini-display aggiuntivo dell’LG V10 era una comodità non da poco! (fonte: Amazon.com)

Se la serie G era il top di gamma di LG, della serie V si può dire che erano un gradino più in alto. Si tratta di smartphone tutti dalle caratteristiche hardware elevate e che introducevano dei caratteri distintivi rispetto ad altri usciti negli stessi periodi. Il V10 e il V20 sono gli iniziatori di questa serie, interessanti perchè aggiungevano al display frontale un ulteriore piccolo schermo nella parte superiore, utile per richiamare app velocemente o per le notifiche. Dal V30 fino al V60 del 2020 è stato abbandonato il mini-display per lasciare spazio all’intelligenza artificiale di ThinQ, alla possibilità di attaccare uno schermo secondario e al 5G con gli ultimi due.


LG Wing

LG abbandona il settore mobile - Lg Wing
Lo schermo dell’LG Wing ruota di 90° dando spazio a un altro display utile per multitasking e diverse funzionalità aggiuntive

LG Wing è l’ultimo smartphone della casa coreana, uscito sul mercato a fine 2020 con un hardware da fascia medio-alta. Si tratta di uno Snapdragon 765 octa-core da 2.5 GHz, 8GB di RAM e 128GB di memoria interna espandibile fino a 2TB. A vederlo così può sembrare banale, uscito dallo stesso stampo di tutti gli altri, ma la vera chicca si nasconde sotto lo schermo (OLED da6.8″ FullHD+). Ruotandolo di 90° ecco spuntarne uno secondario, sempre OLED ma da 3.9″. Così facendo, l’LG Wing permette di migliorare l’esperienza multi tasking, aumentare i controlli e trasformarlo in un gimbal. Esatto: le fotocamere (12, 64 e 13 megapixel) sono stabilizzate e con lo schermo sottostante si possono controllare rollio, sobbalzi, bloccare l’inquadratura e tanto altro. Per non farsi mancare nulla, la fotocamera frontale è a scomparsa.

C’è da dire però che l’LG Wing non è il primo cellulare con questo sistema a doppio display…


Menzioni onorevoli

A conclusione di questa lunga carrellata di smartphone, è il momento elencare qualche altro prodotto che ha probabilmente fatto parlare di sè.

LG Cookie è stato il primo smartphone touch di LG. Le funzioni erano al pari di un feature phone e per interagire era necessario usare il pennino in dotazione o premere sul display, visto il touch di tipo resistivo (come il Nintendo DS, per intenderci).

Il G4 riprende il giro degli smartphone strani proponendone uno al pubblico con il retro in pelle e tanto di cucitura nel mezzo. Ovviamente il prezzo di questa versione era più alto.

Il G Flex 2 è ricordato per la cover posteriore autorigenerante a prova di graffi, ma anche per essere un fornetto tascabile. I problemi di thermal throttling dovuti al surriscaldamento eccessivo impedivano al cellulare di essere utilizzato correttamente e per lunghe sessioni.

LG abbandona il settore mobile - LG DoublePlay
LG DoublePlay, il precursone del Wing. Bella l’idea, cattiva la realizzazione.

Ultimo, ma non per importanza, è quello che considererei il precursore dell’LG Wing. Il DoublePlay nascondeva anch’esso un piccolo schermo LCD sotto il principale, circondato da una tastiera QWERTY fisica. Solo che, tra un hardware ai tempi troppo risicato e le dimensioni minuscole del display secondario, alla sua attivazione tutto iniziava a girare peggio.


E così, LG abbandona il settore mobile lasciando alle spalle una lunga storia fatta di alti e bassi. Idee interessanti ma che per un motivo o per l’altro non riuscivano a vendere così tanto, specie nell’ultimo periodo. Ragione per cui molto spesso si registravano dei cali di prezzo assurdi nell’arco di nemmeno un paio di mesi (o settimane) dopo l’uscita.

Cosa ne pensate degli smartphone LG? Ne avete mai avuto uno? Sicuramente avrò lasciato per strada qualche altro cellulare o peculiarità. Parliamone quindi nei commenti qui sotto oppure su Facebook nella pagina ufficiale di GeekWaves.it.

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